Economic Integration e Capacità Fiscale del Bilancio europeo

Riuscirà l'Unione Europea a superare il crescente nazionalismo e mantenere il corso d’azione verso un'ulteriore integrazione economica aumentando le proprie capacità fiscali?

L'integrazione economica ha visto un'accelerazione negli ultimi anni nonostante sfide come il Brexit. La crisi pandemica e la guerra alle porte dell’Europa hanno mostrato l’impossibilità di rispondere come singoli paesi. Una delle delolezze originarie delle istituzioni europee è la mancanza di un Bilancio con risorse proprie all’altezza delle sfide. Attualmente la capacità fiscale in risorse proprie è inferiore all’1% del Pil dei paesi membri. Senza una capacità fiscale che raddoppi almeno le risorse proprie sono impraticabili i tre obiettivi di stabilizzazione macroeconomica a fronte di shock esterni, investimenti pubblici a livello nazionale per ridurre disparità infrastrutturali, investimenti in beni pubblici gestiti a livello europeo con forti esternalità positive: transizione verde e digitale, difesa comune e nella sicurezza energetica, nelle politiche migratorie e nello sviluppo di nuove infrastrutture tecnologiche in settori innovativi. Di fatto, le resistenze nazionaliste e populiste non sono diminuite nei singoli Stati.

Energy Policy e Green Deal europeo

Riuscirà l'Unione Europea a mantenere i suoi ambiziosi obiettivi di neutralità climatica considerando le sfide nelle catene globali del valore delle materie prime e i costi della transizione sulla bassa crescita della produttività presenti in molte piccole imprese?

L'UE punta a una transizione energetica verso fonti rinnovabili, promuovendo un'agenda per un'Europa climaticamente neutra entro il 2050. Richiede notevoli investimenti e riforme infrastrutturali sintetizzati nella presentazione del Green Deal nel dicembre del 2019 in cui l’obiettivo è bilanciare la crescita economica mitigando gli effetti negativi sulla sostenibilità ambientale. Ha un forte impatto nel settore dell’Energia, dei Trasporti e con la nuova normativa su Industria a Zero Emissioni Nette l’intero sulle attività manifatturiere. Facendo leva sulla grande dimensione del mercato interno, l'ambiazione di questa policy è quella di condizionare tutte le imprese con bassi standard sia a qualificare la propria offerta rendendola innovativa che a ridurre l’impatto ambientale. La sfida è sulle catene del valore delle imprese, sono multi localizzate e nella maggior parte dei settori più impattati, come Energia, Automotive e ICT, le materie prime e la trasformazione è controllata da poche imprese legate ad interessi di paesi non democratici. Il nuovo pacchetto di azioni del Critical Raw Materials stabilisce tempi e misure per una maggior indipendenza dalla materie prime critiche, intensifica le relazioni commerciali con Club di paesi partner ma si espone anche ai rischi di ritorsione da parte di paesi come Cina che hanno un forte controllo in questi mercati.

Fiscal Stability and Growth Pact

Come superare gli ostacoli per un equilibrio tra disciplina fiscale e necessità di aumentare gli investimenti per la crescita di beni pubblici europei?

Le regole fiscali dell'UE sono state temporaneamente allentate in risposta alla pandemia, mostrando una flessibilità senza precedenti. Tuttavia, il debito crescente è una preoccupazione e la proposta di riforma presentata dalla Commissione ad aprile 2023 ha subito cambiamenti nel passaggio al Consiglio di dicembre 2023. La nuova riforma del Patto ha deluso molti: sia i favorevoli ad una maggiore disciplina di bilancio che chi auspicava maggiore flessibilità di bilancio per investimenti. Il problema riconosciuto unanimemente sulla complessità delle regole, con l’aggiunta dei due vincoli nella versione di dicembre 2023 sorgono problemi di incompatibilità applicativa con i vincoli della proposta della Commissione.

Digital Single Market e Strategia del Decennio Digitale

Come bilanciare efficacemente la crescita digitale del mercato unico europeo, la tutela della concorrenza e la protezione dei consumatori?

Il Mercato Unico Digitale è stato definito per facilitare l'accesso e la distribuzione di servizi digitali. Dal 2020 con la Strategia Europea per i Dati e l’Intelligenza artificiale l’Europa ha dato seguito ai tre regolamenti su Servizi, Mercato e AI con l’obiettivo di rendere i mercati digitali più equi, trasparenti e responsabili e influenzare a livello globale la direzione di sviluppo dei servizi. Rischi anticoncorrenziali, Privacy e sicurezza dei dati sono le preoccupazioni più affrontare. Altri poli come Cina e Stati Uniti sono maggiormente concentrati nella leadership industriale delle tecnologie digitali.

Innovation Policy

L'Europa può posizionarsi come un polo dell'innovazione globale seguendo questa traiettoria e politiche?

L'UE negli ultimi anni ha aumentato il bilancio per gli investimenti in ricerca e sviluppo, puntando a diventare un leader globale nell'innovazione. Nella classifica delle prime 2.500 imprese per investimenti in R&S, nel 2010 erano presenti il 24% imprese europee, il 2021 erano il 17,6%; in Cina erano il 3% nel 2010, il 17,9% nel 2021; negli Stati Uniti erano il 34% nel 2010 e il 40,2% nel 2021. Il 40% del totale degli investimenti in R&D è concentrato sulle prime 50 imprese, 12 delle quali europee con una tra le prime 10 imprese. La strategia europea per l'innovazione è indirizzata verso forme di collaborazione sia tra settore pubblico e privato che tra imprese anche concorrenti. Questa è la traiettoria con cui l'Europa sta revisionando gli incentivi per la Ricerca e Innovazione allo scopo di aumentare la scala degli investimenti.

Cohesion Policy

Sarà sufficiente l'attuale revisione nella politica di coesione del 2021-2027 per colmare il divario tra le regioni europee?

La politica di coesione è stata rafforzata per combattere le disparità regionali, con un focus su sostenibilità e innovazione. La gestione e il monitoraggio dei fondi rimangono però una sfida. Molte valutazioni di impatto dei programmi operativi regionali mostrano esiti controversi. Rimangono inattuate le disposizioni dell’art. 95 del Regolamento Unico del 2021 che permetterebbero di finanziare gli interventi ex post in base all’impatto sulle performance degli investimenti invece che in base alle attività realizzate.

Trade Policy

Sarà l'Unione Europea in grado di espandere ulteriormente la sua rete di accordi commerciali nonostante il clima di crescente protezionismo internazionale?

L'UE ha perseguito attivamente accordi di libero scambio, ma il crescente protezionismo globale potrebbe complicare questi sforzi. Negli ultimi 10 anni sono aumentati esponenzialmente i controlli alle esportazioni che rientrano nel commercio dei prodotti Dual Use. Sono prodotti di alta tecnologia (cloud, 5G, microchip, ecc)  che possono prestarsi ad un utilizzo sia civile che militare e solo in Italia, le notifiche a valere della “Golden Power” erano 8 nel 2014, sono diventate a 83 nel 2019, fino a 550 nel 2022. La tendenza sta accelerando verso un maggiore controllo pubblico dei beni ad alta tecnologia.

Labor Mobility e Immigrazione

Può l'Unione Europea superare le barriere esistenti per migliorare la mobilità del lavoro e rendere più dinamico il mercato del lavoro solo con il riconoscimento delle qualifiche? Per affrontare la crisi demografica dell’invecchiamento della popolazione, quali condizioni dovrebbe creare l’Europa per aumentare l’attrattività sia dei giovani che dei talenti?

La mobilità del lavoro è essenziale per la dinamica economica dell'UE, ma la sua efficacia è ostacolata da barriere culturali e politiche restrittive sull’immigrazione. La legislazione per l’immigrazione ha un impatto anche nell’attrazione dei giovani con alte competenze provenienti da paesi extra europei. La ridotta crescita demografica in Europa sta aumentando le posizioni vacanti in molti settori, raddoppiate negli ultimi dieci anni. Nel 2023 la Commissione ha lanciato il pacchetto Competenze e Talenti per attrarre giovani qualificati cercando di affrontare l’ostacolo principale del mancato riconoscimento delle qualifiche da paesi terzi. C’è un aspetto controintuitivo: per quanto la politica per l’immigrazione abbia accentrato il dibattito pubblico, le tendenze attuali mostrano una crescente preoccupazione sulla migrazione dei propri giovani, con un numero maggiore di paesi dell’Unione più preoccupati dalla fuga della propria forza lavoro che dell’immagrazione.

Competition Policy

La linea seguita dell'Unione Europea sulla concorrenza contro le grandi multinazionali, eviterà di penalizzare la competitività delle imprese europee che sono integrate negli ecosistemi di queste grandi piattaforme?

L'UE ha intensificato le sue politiche antitrust, soprattutto nel settore digitale, sfidando giganti tecnologici con multe pesanti. Queste azioni sono però complesse ed hanno impatti anche sulla competitività delle imprese del mercato interno. Alcune valutazioni sull'impatto dei costi di compliance, malgrado Digital Market Act e Digital Service Act preveda l'applicazione solo alle grandi piattaforme, mostrano come indirettamente vengono colpite tutte le PMI che usano tali servizi digitali nella loro offerta.

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