Incontro & Dibattito
Tesseramento
di Laura Pisani
Pierre è un uomo di trentotto anni, lavora come agente immobiliare a Milano e vive un'esistenza tranquilla tra relazioni di lavoro e amici selezionati.
Un giorno, all'improvviso, riceve una telefonata dalla Francia. Un medico di una clinica psichiatrica vicino Parigi gli comunica che Amélie, la donna che Pierre credeva morta da quando era bambino, è deceduta solo qualche giorno prima.
Amélie non è una donna qualunque: è sua madre.
La telefonata lo catapulta in un mondo terribile e ignoto: Amélie, infatti, a insaputa del figlio e per volontà del marito, è stata per venticinque anni ricoverata in una clinica privata perché malata di mente.
La notizia della vera morte della madre sconvolge la vita di Pierre.
Una lama sottile e tagliente lo divide a metà. I suoi pensieri, le sue sicurezze improvvisamente sono risucchiati in un buco nero. Sente di non avere più un passato e di essere vissuto per anni nell’inganno, che ha travolto e inquinato la sua esistenza.
Nei giorni successivi alla notizia, una strana sensazione lo pervade. Non ne conosce l'origine né la ragione, ma inizia a percepire con grande forza le emozioni degli altri. È come se, improvvisamente, vivesse nei corpi delle persone che incontra. Una sorta di eccesso di empatia rischia di farlo impazzire.
All'inizio cerca di reprimere ciò che prova, temendo di aver contratto qualche strana malattia, poi asseconda le sue emozioni, riconosce che il suo sentire può essere una risorsa da mettere a disposizione degli altri. Nel frattempo, la scoperta di un diario nel quale Amélie ha trascritto tutti i suoi ricordi, fin dalla nascita del figlio, lo aiuta a ritrovare parti di sé.
Tutto accadrà in modo naturale e vero.
Accompagnerà Vesta, una sua cliente, nel percorso che la porterà a riprendere in mano la propria vita, a vivere nella libertà e ad affrancarsi dal rapporto tossico con il suo ex marito.
Aiuterà Leo, ballerino di danza classica e figlio di un suo ex compagno di liceo, a spiccare il volo, a non sentirsi diverso e ad amarsi per quello che è.
Il diario, le parole della madre, l'incontro con Leo e Vesta, aiuteranno Pierre a compiere un percorso di crescita nell’autenticità.
Solo così riuscirà a prendere per mano quel bambino smarrito, senza madre, e a farlo diventare un uomo capace di amarsi e di amare.
Alberto Spurio Pompili restauratore e docente Beni Culturali presenterà il DIVINO RAFFAELLO : la Fornarina , la morte, i sonetti...il matrimonio "segreto".
Perché gli strumenti di indagine del linguaggio dell'arte è una porta di accesso per la contemporaneità?
Senza anticipare l'intervento di Alberto Spurio Pompili, usiamo un parallelismo tra il Rinascimento e Oggi usando la Fornarina da ponte.
Cosa vediamo quando guardiamo?
La Fornarina mostra una figura femminile, seminuda, seducente, frontalmente esposta allo sguardo. Nel dipinto raffaellesco, una giovane donna ci osserva. È bella, composta, sensuale ma non esplicita. L’immagine sembra “naturale”. Ma ogni dettaglio è frutto di scelte: la posizione del corpo, la direzione dello sguardo, l’inquadratura frontale, l’assenza di contesto.
➡ Esercizio contemporaneo: Quando scorri su Instagram e trovi un’immagine che sembra “autentica”, cosa ti fa percepirla come tale? Quali scelte – di luce, posa, angolazione – la rendono “credibile”?
Raffaello costruisce un’immagine apparentemente spontanea, ma perfettamente strategica. Così come fanno oggi i media visivi: ci presentano realtà costruite per sembrare reali.
Cosa dice ciò che non sembra parlare?
Nella Fornarina, un piccolo oggetto – il bracciale con la firma dell’artista – trasforma l’immagine. Da ritratto personale a dichiarazione di possesso, da intimità privata a costruzione pubblica del mito. Il dettaglio contiene il messaggio.
➡ Esercizio contemporaneo: In un manifesto elettorale o in uno spot, cosa comunica la cravatta tolta? Il colore dello sfondo? Lo slogan scritto in stampatello? Sono solo scelte estetiche o parlano di valori, ruoli, appartenenze?
Le immagini della comunicazione politica e commerciale contemporanea funzionano allo stesso modo: ogni dettaglio è carico di senso, anche (e soprattutto) quelli che sembrano secondari.
Cosa ci dice l’immagine su chi l’ha prodotta?
La Fornarina non parla solo della donna ritratta. Parla anche di Raffaello. È una dichiarazione di autorità: lui la ritrae, la firma, la eternizza. L’opera è una rappresentazione del suo potere.
➡ Esercizio contemporaneo: Quando un influencer parla di “normalità” mentre si mostra da una casa di lusso, o quando un brand fa uno spot “inclusivo”, cosa ci dice davvero l’immagine su chi la sta producendo? Quale visione del mondo propone? Quali identità legittima o esclude?
Le immagini sono sempre anche specchi culturali: ci mostrano i sistemi di valori che promuovono, quali sono le regole che legittimano i rapporti sociali descritti, le ideologie implicite di chi le crea.